Dopo aver analizzato l’aspetto visivo del cioccolato, oggi analizzeremo il profumo e il gusto. Questi due elementi aprono un mondo ampio e vario di sentori.
Cercheremo di capire quali sentori sono sinonimo di qualità, come ad esempio le note fruttate, agrumate, floreali, speziate o di legni aromatici e ancora altre sfaccettature. Al contrario se si sentiranno note come cocco, menta, cuoio, bruciato saranno sintomo di cacao poco pregiato, sovra-fermentato e mal processato.
Quando si assapora del cioccolato, ci dovrebbe essere una variabile di sentori simili a dei profumi. Dovrebbe essere possibile riuscire a identificare note amaricanti ma mai amare, dolcezza naturale e non data da zuccheri aggiunti, note acidule ma non acide, cremosità che ti riempie piacevolmente la bocca. Questo vortice di sensazioni dovrebbe farci trovare un’armonia tra i vari sentori, un equilibrio tra profumi, odori e sapori.
Riscontrando più note piacevoli si avrà la voglia di continuare a degustarne ancora.
Successivamente dobbiamo valutare la persistenza aromatica in bocca (ossia per quanti secondi rimane il sapore in bocca) più o meno lunga a seconda delle varietà e dalla sua fabbricazione.
Finito questo piccolo esame starà a voi stabilire se avete assaggiato un buon cioccolato o un pessimo cioccolato ma questo lo affronteremo la prossima settimana.
Adesso degustate!
Riccardo D.
Foto: sorgentenatura.it
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