La prima zona a D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata) nacque nel 1966 concepita con la classificazione francese AOC come modello.
In Italia la tradizione è stata istituzionalizzata dalla denominazione di origine, legge dal 1963 (vedi anche Che differenza c’è tra DOC, DOCG e IGT?). Questa legge ha introdotto un riconoscimento ufficiale della qualità del vino imponendo requisiti molto dettagliati prima che un vino possa essere commercializzato, riassumendo tutto in una specifica denominazione di origine. Questi requisiti sono specifici per ogni denominazione e sono indicati nel disciplinare di produzione. Tale disciplinare include la zona geografica di produzione, i vitigni da utilizzare e la loro miscela, le rese massime per ettaro, le pratiche colturali, la gradazione, diversi metodi di produzione e di invecchiamento, e regolano anche le informazioni da stampare sull'etichetta della bottiglia.
Riassumendo, quando su un’etichetta di un vino c’è la sigla DOC, significa che il produttore ha seguito determinate regole stabilite dalla legge ma, questa sigla non necessariamente indica che quella bottiglia sia meglio o peggio di altre.
Oggi le DOC in Italia sono circa 350, quarantasei delle quali nel solo Piemonte.
La prossima volta parleremo delle DOCG. A presto!
BPR
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