In questo periodo dell’anno è d’obbligo parlare dell’edizione 2018 dell’Oktoberfest, che rappresenta non solo il più famoso evento birrario in assoluto, ma anche la fiera più grande del mondo.
La festa è aperta solo a sei produttori di Monaco, le celebri Sei Sorelle che storicamente erano ammesse alla corte del Regno di Baviera. Il periodo è dunque perfetto per raccontare la storia di questi sei produttori, che ormai appartengono tutti al mondo della birra industriale. Tutti tranne uno, capace di mantenere la sua indipendenza fino a oggi.
AUGUSTINER è il più antico birrificio di Monaco: cominciò a operare nel 1328 all’interno di un monastero dell’ordine di Sant’Agostino fondato circa quaranta anni prima.
HOFBRÄUHAUS ll nome significa letteralmente “birrificio di corte” e non a caso il marchio è di proprietà del land della Baviera. È dunque un birrificio “pubblico”, che può avvalersi di un’immensa taverna situata proprio nel centro di Monaco
PAULANER è il più grande produttore di Monaco e nacque nel 1634 come birrificio di un monastero dell’ordine di San Paolo Primo Eremita.
HACKER-PSCHORR I birrifici Hacker e Pschorr rimasero indipendenti fino al 1972, quando si fusero assumendo il nome attuale. Hacker-Pschorr è al momento una sorta di beer firm: non possiede un suo impianto di proprietà e le birre sono realizzate presso Paulaner.
LÖWENBRÄU Le prime testimonianze del “birrificio del leone” risalgono al 1383 e il nome deriva dall’originario brewpub Löwengrube situato al civico 17 dell’omonima strada di Monaco.
SPATEN Secondo i documenti un brewpub di nome Spaten era attivo a Monaco fin dal 1397, tuttavia possiamo affermare che la storia del marchio cominciò solo nel 1807, quando fu acquistato da Gabriel Sedlmayr. Il figlio, Sedlmayr II, fu uno dei più grandi birrai della storia.
Zur Gesundheit!
BpR
Tratto da: Cronache di birra
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